"Gli ultimi testimoni"

 

   Gli “Ultimi testimoni” 

 Il senso del libro

Il libro raccoglie una serie di testimonianze dalla viva voce di ex Deportati ed Internati in Campi di concentramento o di lavoro che vivono nella Città di Canelli e dintorni. L’idea nasce dalla consapevolezza che questa generazione sta inevitabilmente volgendo al termine e che sia pertanto l’ultima occasione per raccogliere significative e credibili testimonianze dei fatti loro accaduti.   Nella coscienza di non volersi assolutamente paragonare a lavori di storici titolati o a ricerche portate avanti da esperti, il libro vuole semplicemente riportare alcune testimonianze “nude e crude” che ci permettono di arricchire le conoscenze della storia locale e aiutano ad avvicinare nel tempo e nello spazio vicende che i giovani tendono a sentire come estranee.

 Background

Le interviste sono state raccolte in diverse occasioni, ma soprattutto in incontri avvenuti tra i testimoni e gli studenti della Scuola primaria e Secondaria di Primo grado. Sono state la base per filmati presentati a diverse edizioni della Giornata della Memoria. Sono quindi il frutto di una attività “didattica” sperimentata sul campo e in questo senso cercano di porsi: una testimonianza che cerca di parlare alle giovani generazioni, una storia che vuole dialogare con l’attualità.

 

Gli scopi

·        Raccogliere e sistemare narrazioni inedite di ex internati e deportati civili e militari

·        Mettere insieme materiale documentario per ricerche future sulla storia locale

·        Fissare nel tempo le testimonianze dirette (prima con filmati ora con lo scritto)

·        Offrire materiale per riflessioni, dibattiti, ricerche nelle scuole

·        Far conoscere queste esperienze e questo periodo storico alla gente comune, oltre  che     alla scuola, attraverso uno strumento narrativo che può prestarsi gradevolmente alla lettura individuale

           

           L’Autrice

Gianna non è nuova a queste esperienze. Ha infatti già pubblicato 2 libri di racconti paesani e, da anni, conosce e ricerca personalmente i protagonisti e le loro storie.       Il primo  libro  pubblicato  s’intitola " L'abbandono" (ed. Araba Fenice).      Poi, nel 2005, pubblica il secondo libro "Il sentiero che porta in collina" (ed. Alzani) Nel 2006 riceve la MENZIONE "le parole della favola" alla XXII edizione del premio letterario nazionale "Una favola al castello" ( Università della terza età di Torino) coordinatore di giuria Guido Quarzo, con la seguente motivazione  "Per la capacità di trascrivere in termini fiabeschi una drammatica esperienza di vita".        Nel 2007 si classifica al 2° posto al premio letterario nazionale biennale di poesia e racconti "I castelli della sapienza" nella sezione narrativa ambientale (Università delle tre età di Palestrina).